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Racconto pubblicato in "Coppie Fantareali" - Scuola di Scrittura Creativa Omero

Il più grande esperto di sesso esistente al mondo era curvo, zoppo, cagionevole, miope, palesemente antiestetico e di un colorito compreso tra il bianco assoluto e il bianco universale.
Chiunque si fosse messo alla ricerca della summa tra i conoscitori dell’antica e dilettevole arte dello sfregar di bacini, sarebbe arrivato a lui. Solo che nessuno si era mai inerpicato così in alto o, in rari casi sospinti da un irrefrenabile impulso filantropico sull’argomento, ci si reputava appagati dalle risposte fornite dalla sommaria saggezza di un porno.

Quando Maria arrivò a lui, quindi, fu solo ed esclusivamente per un caso fortuito.
Quello che non seppe mai, Maria, fu però che il più grande esperto di sesso esistente al mondo, curvo, zoppo, cagionevole, miope, antiestetico e di un colorito di cui abbiamo già detto, fosse vergine. Il che non deve trarre in inganno perché, non perdendo tempo nel fare all’amore, ne aveva tantissimo per ragionarci su. E sotto e dietro e tutto il resto.

La sua vita e quella di Maria, a cui il sesso divertiva parecchio, ma non quello ragionato che invece le faceva venire l’emicrania, si incrociarono nel caldo appiccicoso di un 7 luglio, quando lei gli traslocò esattamente di fronte.

L’arrivo, c’è da dire, non passò inosservato a nessuno. Non di certo al figlio dodicenne del portiere, che dal piano terra seguiva gli sbalzi della gonnella mentre saliva e scendeva e risaliva e riscendeva per tutta la durata del trasloco. Né al padre del piccolo, che addirittura le offrì il suo aiuto, evento che, a memoria d’uomo, non era mai avvenuto prima. Tantomeno al pensionato del primo che, incrociandola, si raddrizzò come non faceva da tempo ricordandosi all’improvviso, buon Dio, di essere stato un generale dell’Arma.
E nemmeno alla coppia omosessuale del secondo, le cui preferenze sessuali vacillarono in maniera decisamente preoccupante. Né a tutti gli altri, con un effetto che un uomo di scienza avrebbe detto direttamente proporzionale alla quantità di testosterone in libera uscita nel sangue del soggetto incrociato per le scale.

L’unico che proprio non la degnò di uno sguardo, né parola, né pensiero, puro o impuro che fosse, fu l’esperto. Dal giorno prima, infatti, aiutandosi con un goniometro, cercava di valutare, con un’approssimazione prossima allo zero, il massimo grado di apertura raggiungibile durante la cosiddetta posizione dell’arco nella faretra, o comunque una cosa simile.
L’incontro tra i due avvenne quando le acque si furono calmate, mentre gli esemplari di sesso femminile del palazzo rovesciavano sui rispettivi compagni la propria inquietudine per il nuovo arrivo, e il nuovo arrivo in questione bussò alla porta dell'esperto, compiendo finalmente il destino che aspettavamo.

Ciabattando e sbattendo contro gli spigoli a causa della miopia, l’esperto aprì la porta e ascoltò cosa aveva da dire quella donna dal buon profumo che gli si parava davanti.
Una doccia, quello voleva. Gli disse che sì, era mortificata, bussare a quell’ora a casa di qualcuno, ma no, da lei l’acqua non era stata allacciata ancora e dopo una giornata così, sa com’è, e per favore, ho il mio asciugamano, chiaramente, e grazie, e prego.
Insomma: ottenne la doccia.

Dopo, seduta a sorseggiare il caffè che lui le aveva offerto, vide sul tavolo un disegno in cui comparivano vaghi organi sessuali piumati e chiese cosa fossero. È il sesso degli angeli, rispose lui. Sull’argomento, infatti, aveva scritto un breve trattato, dimostrando come non solo il sesso degli angeli fosse determinabile ma anche, per forza di cose, celestiale. Così, esattamente in 2,34 decimi di secondo, Maria fu il primo essere vivente, ed anche l’ultimo, a sapere di esser di fronte al più grande esperto di sesso esistente al mondo, curvo, zoppo, cagionevole, miope, eccetera eccetera, ma pur sempre il più grande.

Fu uno di quei momenti in cui i piccoli prodigi accadono davvero e, che ci crediate o no, da quel giorno Maria iniziò ad innamorarsene, senza arrivare mai nemmeno sfiorarlo.
E imparò che si può fare l’amore, senza fare l’amore.
Che è un concetto difficile, però era la verità. Difficile, e bello.
Se ci credete.