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Auto invisibile.
Esatto, proprio così: auto invisibile.
Lo so che quando si parla d’invisibilità si parla dell’uomo invisibile o della donna invisibile, oppure di quello che si nasconde dietro un dito e dice “sono invisibile”, e invece è solo un coglione, ma quello si vede benissimo.
O anche dello scienziato pazzo in cerca del siero dell’invisibilità. Che poi, quando lo trova, dice “hai visto?”, e dato che è invisibile – il siero, non lo scienziato – gli altri non lo vedono e gli ridono dietro dandogli del pazzo – appunto– e lui, poi, per forza che ce l’ha col mondo.
Questa volta, invece, stiamo parlando proprio di un’auto invisibile. Davvero.
Impossibile, dite?
Allora non vi chiamate Sara Watson, non siete studenti di design e, sopratutto, non credete nelle infinite possibilità della creatività umana.
Sara, probabilmente stanca di doversi sempre preoccupare di un eventuale furto della sua Skoda Fabia, oppure annoiata a morte dalle televendite dello chef tony e del magic bullet che le inquinavano un pigro sabato pomeriggio, si è munita di pennelli e colori idrorepellenti e, in 3 settimane, ha compiuto il miracolo. Ha reso la sua auto invisibile.
Tecnicamente, trattasi di trompe l’oeil (parola magica in grado di far levitare le proprie quotazioni a qualsiasi cena aziendale), praticamente parliamo di un’illusione ottica, ma di quelle straordinarie.
Certo, l’effetto è visibile solo da un’angolazione particolare. Certo, l’auto è oramai inutilizzabile e certo, se qualcuno crede che quel posto sia libero e ci si infila, sono dolori. Ma vuoi mettere la soddisfazione?
Vorrei chiamarla, Sara Watson, e dirle brava, complimenti, puoi fare lo stesso anche con la mia auto? Lei direbbe si – perché si vede che direbbe si – e io la lascerei fare.
Poi, con l’auto invisibile, mi ci nasconderei dentro, magari con dei viveri per qualche giorno. Sara, stranita, mi chiederebbe perché, o più probabilmente: “why?”.
Sara, non spaventarti, è che finalmente posso prenderli in flagrante, quei dannati ragazzini col pallone.
Elementare, Watson.

Da: http://www.autoadventure.it/blog/2009/09/ti-giuro-che-prima-cera/