© piero_fittipaldi
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Una considerazione che mi frulla nella testa da un po’ di tempo: la scuola. La scuola guida.

La scuola guida è obbligatoria, giusto?
Vero, giusto. Giustissimo. Voglio vederlo uno sbarbatello che si mette al volante senza conoscere le precedenze, o i segnali, o l’aquaplaning – oddio, l’aquaplaning, ma ve lo ricordate? – e tutto il resto.
Certo perché anche se tra i banchi l’attenzione si concentra sulle gambe della biondina sulla destra – e ditemi che non succedeva – qualcosa si assimilava sempre. Ed era un bene, per tutti.

Allora, se è vero che è indispensabile una scuola guida per gli automobilisti, perché non è lo stesso per i pedoni?
Voglio una scuola guida obbligatoria anche per loro.
Voglio che gli si insegni che ad una distanza di 30 metri dalle strisce pedonali NON si è sulle strisce pedonali. Che poi se gli inchiodi a pochi centimetri dalle ginocchia, col cuore che a momenti ti schizza sul parabrezza, ti guardano anche male.
Voglio che gli si dica che quando il semaforo è arancione significa che NON possono attraversare, nemmeno se allungano le mani facendoti segno di aspettare.
Voglio una scuola guida del pedone e una patente a punti del pedone.
Ti lanci di corsa verso una curva? Attraversi col rosso? Il tuo cane cammina sulla carreggiata? Meno 5, meno 10, meno 15 punti per ogni infrazione.
Sbaglia troppo e resti a casa, non puoi più circolare. Vuoi ritornare a passeggiare allegramente per le strade? Ok, frequenta un bel corso, supera un test e vediamo se la cosa è fattibile.
Ma secondo me non lo sarà, e sai perché?
Perché alla scuola guida dei pedoni gli esami sono tenuti da automobilisti.

Da: http://www.autoadventure.it/blog/2009/09/facciamo-scuola/